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(Italiano) Bentornato settembre

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Inizia settembre e ripartono le nostre attività a 360 gradi.

L’azienda non ha mai chiuso per la pausa estiva, lavorando in modalità ridotta, riprende le varie progettualità, anche con l’aiuto di collaboratori e collaboratrici esterne.

Segnaliamo che la chiusura di agosto ci ha visti protagonisti su “Azienda Top”, magazine online, dedicato alle imprese e agli imprenditori di successo, nato dall’idea di quattro professionisti uniti dall’intento di creare una nuova piattaforma di comunicazione e di informazione per il mondo del business. Dicono di Labanti e Nanni: “un’azienda che crea opere d’arte, più che in serie”. Questo complimento valorizza tutti i nostri 70 anni di attività.

Fabio Bonacini, CEO aziendale, condivide quella che per l’azienda è stata la formula vincente e vantaggiosa:

«Credo che alla base del nostro successo ci sia il corretto equilibrio fra tre fattori che ritengo fondamentali: l’innovazione tecnologica, l’attenzione alle risorse umane e un meticoloso controllo di gestione. Il lavoro che abbiamo fatto in questi anni su questi tre fattori ha determinato investimenti coerenti sugli elementi che stanno alla base del fare impresa, accompagnando la crescita di dimensione e premiandoci sul mercato. Questo equilibrio è stato possibile grazie alle diverse esperienze che abbiamo messo insieme a livello di management. Con mio padre Antonio, il socio Andrea Fanti e un team di manager inseriti in azienda in tutti questi anni siamo riusciti a supportare la costante crescita organizzativa e i cambiamenti che ne sono derivati».

Con il principale mercato di riferimento in Italia, l’azienda con un centinaio da lavoratori, si manifesta stabile e dinamica allo stesso tempo, interessata a crescere in innovazione e sostenibilità. Per una lettura completa dell’articolo di Francesco Fravolini, è possibile cliccare qui.

Questo settembre riparte con la definizione della nuova immagine aziendale, un nuovo sito, un nuovo premio sul packaging design…

Siamo in movimento!

Grazie per la vostra attenzione, sempre puntuale e costante,

Labanti e Nanni

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(Italiano) “Per FARE INSIEME” Giampaolo Colletti intervista Antonio e Fabio Bonacini

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Oggi diamo ampio spazio ad un’intervista curata da Giampaolo Colletti alla quale, causa riprese del mercato post covid, era stata data ridotta visibilità. Colletti vede l’azienda Labanti e Nanni come un colosso del packaging, definizione che al nostro settantesimo compleanno ci riempie di orgoglio, oltre ad essere stimolo per un miglioramento continuo. A distanza di tempo, in una situazione che ci permette di offrire maggior risalto a questo lavoro che con piacere condividiamo con tutti i nostri lettori e le nostre lettrici, vi auguriamo una buona lettura.

Labanti e Nanni, la stamperia diventata colosso nel packaging. «L’arma vincente? Una visione industriale legata ad un taglio artigianale»

Viaggio nell’azienda bolognese di cartotecnica leader nelle soluzioni di packaging. Un gioiello tecnologico con un fatturato da 18 milioni di euro, una crescita del +16%, 100 dipendenti e un business tra Italia, Francia, Svizzera e Germania. «L’astuccio deve distinguersi e il pack sullo scaffale è essenziale. È il vestito che rende appetibili i prodotti perché incidere nelle decisioni di acquisto e orienta le scelte».

Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Antonio e Fabio Bonacini.

Della bottega di un tempo è rimasto lo spirito avanguardistico, la voglia di sperimentare nuove soluzioni, la sana ossessione per la cura dei dettagli. Anche se oggi quella bottega è un gioiello tecnologico con un fatturato da 18 milioni di euro, una crescita anno su anno del +16% e 100 dipendenti tra diretti e indiretti per un business al 90% italiano, ma che opera già in Francia, Svizzera e Germania. E pensare che all’inizio si era in dieci persone. Insomma, di strada ne è stata fatta tanta. Questa è Labanti e Nanni. Nella sua storia ci sono gli esordi nella piccola stamperia dalle parti del Pratello, nel centro storico di Bologna. Poi l’approdo in via Segantini e infine il passaggio in quell’headquarter che oggi si sviluppa in novemila metri quadrati con ventisettemila di terreno adiacente.

Siamo ad Anzola dell’Emilia, quasi tredicimila abitanti nella cinta metropolitana bolognese, all’interno del consorzio Sandoni. «Siamo un’azienda cartotecnica di packaging e il mercato principale è quello del general packaging fatto di ascolto del cliente, innovazione continua, capacità di stupire costantemente. Oggi ottiene migliori risultati chi è capace di presidiare più settori. Ma il DNA della nostra azienda è fatto dalle persone. Sono proprio le risorse umane la cosa più importante. Il capitale umano incide sul business. Se non c’è la squadra non si può fare niente e qualunque sia il settore riuscire ad avere una squadra preparata e con una forte vocazione al senso di appartenenza fa la differenza», afferma Fabio Bonacini, amministratore delegato e membro del consiglio di amministrazione di Labanti e Nanni. Si va dagli astucci della cosmetica, al pharma, alimentari, igiene per la persona e non solo, venduti in tutto il mondo.

Il viaggio insieme. Sia Bonacini senior che junior hanno iniziato insieme questa strada imprenditoriale. Ormai sono passati quasi trent’anni dall’acquisizione. Un’avventura fatta di tanti momenti e anche di un certo disorientamento iniziale per un lavoro nuovo. «Ci siamo messi in ascolto del mercato, dei clienti, delle persone d’azienda. Abbiamo cercato di capire il settore in cui eravamo finiti e dopo aver studiato tanto abbiamo apportato il nostro contributo con strategie che si sono rivelate vincenti», ricorda Antonio Bonacini, ingegnere meccanico con il pallino per le sfide belle e impossibili che nel 1997 decise di compiere questo passo imprenditoriale insieme al figlio Fabio e ad un terzo socio, Andrea Fanti, che si è unito al team nel 2009 apportando il suo contributo professionale proveniente sempre dal settore della stampa.

È stato l’inizio di un’avventura che di fatto ha cambiato l’azienda, mantenendo quel Dna fatto di artigianalità e passione, ma spingendola verso dinamiche industriali. «Abbiamo strutturato la bottega in modo più industriale possibile, attraverso la standardizzazione delle procedure e puntando su qualità ed efficienza produttiva. Oggi lavoriamo su tre turni, puntiamo sul team building e effettuiamo un investimento costante su macchine e strutture. Abbiamo scommesso sulla tracciabilità del percorso produttivo e anche questo elemento ha fidelizzato i clienti. Uniamo un attento controllo di gestione da multinazionale alla flessibilità di una bottega artigianale e tutto questo ci consente di essere agili e attenti a ciò che ci chiede il mercato. Per alcuni prodotti di cosmetica prima producevamo 500 astucci, oggi ne facciamo 50 milioni», precisa Fabio Bonacini. Un disegno imprenditoriale che è risultato vincente.

Se lo ricorda molto bene Antonio Bonacini: «Il segreto per farcela? Puntare su creatività e affidabilità. I clienti vengono da noi con un’idea e noi cerchiamo di realizzarla, con la consapevolezza che la confezione di un prodotto oggi è il prodotto stesso. Perché è il vestito che lo rende appetibile sugli scaffali. Il packaging parte dai prodotti e arriva a molto altro perché è capace di incidere nelle decisioni di acquisto, orientando le scelte. Il pack sullo scaffale è essenziale. L’astuccio deve uscire da lì, deve distinguersi».

Packaging dal cuore verde. Oggi l’azienda diversifica l’offerta e per un 15% si dedica pure alla stampa di carta, come quella legata ai fogli di istruzione dei bugiardini o ancora a cataloghi e riviste d’arte. Poi ci sono gli astucci realizzati con macchinari hi-tech e quindi molto performanti. «Negli ultimi otto anni abbiamo investito in macchinari che hanno impreziosito il packaging. Abbiamo la possibilità di apporre vernici o lamine colore oro o argento su cui poter stampare e con la casa costruttrice di macchine da stampa siamo stata la prima azienda produttiva al mondo ad implementare la tecnologia di stampa con inchiostri e lampade UvLed. Ma per fare queste cose è fondamentale adottare le ultime tecnologie disponibili sul mercato. Così abbiamo acquisito una macchina unica al mondo per prestazioni di produttività del valore 4 milioni di euro. Una macchina che garantisce alta qualità e scalabilità e quindi forte competitività. Tutto questo significa coniugare qualità e competitività. Oggi il capitale umano insieme all’impiantistica sono in grado di soddisfare i nuovi bisogni dei clienti. Ma è vietato improvvisare. Occorre studiare, formarsi: questo fa la differenza», precisa Fabio Bonacini. C’è poi l’elemento legato alla sostenibilità, con la salvaguardia dell’ambiente che passa attraverso materie prime, prodotti, processi certificati. Un percorso da pionieri, intrapreso ancora prima che si parlasse di urgenza delle sfide ambientali. Lo ricorda anche Antonio Bonacini: «Questa evoluzione nei confronti della plastica è un grosso vantaggio per il nostro settore, ma la nostra azienda è sostenibile e circolare da sempre e continueremo a giocare questa partita».

Ancora una volta è l’azienda declinata al plurale che scende in campo per vincere.

Grazie per la vostra attenzione, al prossimo articolo,

Labanti e Nanni

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(Italiano) Adecco e Labanti e Nanni – step 3

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Una storia lunga tre storie.

A seguito della presentazione del progetto Adecco, mediante il quale sono emersi nuovi e nuove dipendenti, siamo qui a condividere l’ultimo capitolo di questo racconto, che è stato capace di coinvolgere molti talenti. Questo successo, come già scritto in passato, è stato possibile grazie alla collaborazione tra la realtà Adecco e i professionisti Labanti e Nanni: Davide FedericoCoordinatore di progetto, Matteo ScanaviniResponsabile e formatore qualitàCiro Brillante, RSPP Responsabile formazione sicurezzaAlfredo LopezResponsabile reparto cartotecnica su macchine e prodotti.

In linea con l’obiettivo 8 di Agenda 2030 Onu, oggi la nostra penna presta la voce a Stefania, Maicol, Natalia e Giuseppe, le figure assunte a seguito della selezione e formazione in sinergia con il partner Adecco.

A tutte e quattro queste figure abbiamo posto le stesse domande e siamo qui a condividere con voi i loro stati d’animo, le aspettative, gli obiettivi ed i risultati attesi, a seguito di questa operazione. Riporteremo le domande poste, in affiancamento a risposte, in alcuni casi singole, in altre miste, al fine di rendere esaustiva la lettura e facilitare la comprensione.

LN: “Cosa ti ha spinto ad aderire al programma LN in collaborazione con Adecco?”

Maicol:Ho visto nel programma un’offerta interessante e mai vista prima. Non mi era mai capitato di sentire di aziende che investono sulla formazione di persone totalmente inesperte del settore. Ho quindi visto una possibilità concreta, di crescita, anche per me. Essere considerato come persona e non solo come individuo con competenze già acquisite, in una società che è sempre più performante, mi è sembrata una grande controtendenza, che ho subito abbracciato e sentito mia. Inoltre, aderire a questo progetto è stato anche un buon modo per crescere professionalmente e formarmi in ambiti nei quali non avevo conoscenze”.

Natalia: “Sono stata spinta ad aderire al programma di formazione, dall’opportunità di crescita, sia umana che professionale, che ho visto in questa offerta. Mi ha inoltre affascinata la possibilità di poter apprendere come collaborare con un’agenzia valida e rinomata come la realtà Adecco, sia per la sua professionalità, sia per il  livello di reputazione, serietà ed affidabilità. Inoltre, il collegamento con una realtà del territorio, nota come la Labanti e Nanni, ha aumentato in modo sostanziale il mio desiderio di partecipazione”.

Giuseppe: “La motivazione che mi ha spinto ad aderire al progetto è di stampo prettamente tecnico. Ho trovato interesse nel settore della cartotecnica e del packaging, al punto che questo mondo mi “ha convinto” a spingermi oltre, ad intraprendere un percorso di crescita professionale e provare ad dare il mio contributo nel mio territorio, in affiancamento alla storica azienda di Anzola”.

LN: “Che obiettivi avevi quando hai iniziato questa esperienza?”

Stefania: “Semplicemente, in due parole: essere assunta. Questo è stato il motore ed il traguardo che mi ero prefissata e che mi ha spinta a mettermi in gioco. E a posteriori, posso dire che ho fatto proprio bene!”.

Maicol: “Il mio obiettivo principale era quello di cercare di apprendere il più possibile dalle nozioni che mi venivano date e farle mie. Inoltre, avevo il desiderio di capire se quella fosse una realtà che facesse per me, visto che non conoscevo il lavoro. Altro obiettivo, forse scontato, era quello di guadagnarmi il posto”.

LN: “Cosa ti senti di aver aggiunto, alla reatà LN?”

Maicol: “Seppur sono solo una singola persona, in un’azienda formata da tanti individui, credo che il mio impegno, seppur modesto, oltre alla volontà costante di imparare sempre più nozioni, possa essere un seme virtuoso, che contribuirà a creare ancora più valore, sia in ambito produttivo, che a livello di relazioni tra colleghi e colleghe”.

LN: “Cosa ti ha lasciato la formazione LN & Adecco?”

Natalia: “Mi ha lasciato una grande senso di completezza. Posso dichiarare che questa è stata la mia prima esperienza formativa, la più completa in assoluto, che fortunatamente ha dato ottimi risultati”.

Stefania: “La formazione ed il progetto mi hanno permessa di sperimentare il coraggio e la libertà di provare cose nuove. Sono stata molto felice di essermi data la possibilità di mettermi in gioco, partecipando ad un’esperienza come questa, che ha permesso a me stessa di conoscermi meglio. Il viaggio si è rivelato bellissimo. Sono emerse tante novità e tante cose da imparare che mi hanno dato l’opportunità reale di crescere e rafforzarmi”.

Maicol: “La formazione a cui ho deciso di partecipare mi ha lasciato molte cose, tra cui la possibilità di entrare in un team di lavoro coeso, quasi familiare e la bellezza di sentire una grande motivazione e “fame” di imparare sempre più cose, finalizzate alla mia crescita personale. Essere parte del team aziendale ha acceso in me il desiderio di poter dare sempre di più alla realtà Labanti e Nanni che ha creduto in me, investendo tempo e risorse per la mia formazione”.

LN: “Credi che sia utile investire nell’area Educational all’interno dell’azienda? Approfondisci motivando sia l’eventuale risposta positiva che negativa. Indica anche contributi e suggerimenti”

Giuseppe: “Credo sia molto utile investire nel mondo educational e le realtà aziendali che si adoperano in questo senso, hanno sicuramente una marcia in più rispetto a quanto è presente, oggi, nel mercato. Avere ed offrire la possibilità di capire come funziona un’azienda, così come cercare di capire il ruolo e l’importanza di ogni singolo operaio, sia che si tratti di mansioni, che di attitudini, sono azioni di estrema importanza per creare una clima ed un team lavorativo a misura di persone”.

Maicol: “Credo che sia molto importante investire nell’area educational perché è molto motivante e stimolante. Con questi percorsi si offre la possibilità di imparare un lavoro nuovo e vedere diverse realtà ed aree produttive, con occhi ed obiettivi sempre differenti. Di fatto, è anche un modo per capire il proprio posto all’interno di un team”.

Natalia:Gli aggiornamenti formativi sono linfa vitale per le aziende ed ogni dipendente formato è una reale risorsa. Approfondire la conoscenza dei bisogni attuali e contribuire in modo concreto ad una produzione attenta alle esigenze ed ai bisogni attuali, sono fattori che possono creare ambienti di lavoro stimolanti ed altamente produttivi”.

Felici di aver dato voce ai protagonisti ed alle protagoniste di questa storia e sperando in una crescita sempre maggiore all’interno dell’azienda, vi diamo appuntamento al prossimo articolo,

Labanti e Nanni

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Board Labanti & Company

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Dopo il dialogo con Presidente e Vicepresidente, sono seguite alcune interviste al board aziendale che ci ha fornito una panoramica di ciò che è in programma per l’anno 2023.

Le figure di Andrea FantiResponsabile Commerciale e Massimiliano MugnainiSales Manager, ci hanno illustrato quali sono le azioni che l’azienda ha il desiderio di perseguire, in primis tra tutte, un ventaglio di attività destinate a celebrare i settant’anni di attività.

Numerosi collaboratori e partner sono stati chiamati a lavorare con lo spirito di un vero e proprio collettivo, partecipando a meet settimanali, in presenza e a distanza, finalizzati a costruire azioni che valorizzeranno la produzione, le acquisizioni di strumentazione e macchinari produttivi, le azioni a sostegno del settore Cultura e Design Education, così come la pianificazione di tavole rotonde e momenti informativi aperti a professionist* del settore, delle Accademie e delle Università.

Vi sono anche progettualità per studenti e studentesse della secondaria di secondo grado sino ai gradi superiori.

Fabio FuzziCFO e Responsabile Controllo di gestione ci racconta che oltre al far quadrare il bilancio, obiettivo del nuovo anno è anche quello di capire dove e come fare investimenti, al fine di portare energie sempre nuove in casa Labanti e Nanni e costruire nuove occasioni di crescita.

Se da un lato vi sono azioni che porteranno ad un aumento degli utili nel medio e breve periodo, vi sono anche progettualità, come ad esempio gli investimenti in comunicazione e pianificazione manageriale che richiedono una semina quotidiana, con guadagni, anche in termini di capitale umano, nel medio e lungo termine.

Fuzzi ricorda inoltre l’importanza del lavoro in team, sottolineando la fiducia nel suo team amministrativo, caratterizzato da una competenza tutta al femminile.

Con la figura di Sara DanielliResponsabile Amministrativa abbiamo avuto la possibilità di ripercorrere i momenti di crescita dell’azienda, partendo proprio dal suo inizio come piccola tipografia locale, sino a diventare una solida realtà imprenditoriale capace di restare in attivo anche in momenti di tensione del mercato.

Infine, le figure di Ciro BrillanteResponsabile Sicurezza e Davide FedericoResponsabile Operation/Produzione, sono state preziose per la gestione e l’aiuto in ambito formazione, sia di dipendenti interni che esterni, compresa l’attività svolta con stagisti e stagiste che hanno iniziato nuovamente ad essere parte attiva in azienda. Proprio su questo punto Labanti e Nanni sta valutando come poter soddisfare una sempre maggiore richiesta da parte delle scuole e delle università locali, specializzate prevalentemente in una formazione tecnica e di stampo Design oriented.

Al prossimo articolo,

Labanti e Nanni

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November’s story

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Sta per chiudersi l’undicesimo mese dell’anno e con l’imminente Dicembre, vogliamo condividere con i nostri lettori e le nostre lettrici cosa è accaduto in casa Labanti e Nanni.

Siamo passati da una pandemia che ci ha visti più silenziosi, circa le condivisioni sui nostri canali di comunicazione, ma non per questo, meno attivi. A seguito di quel periodo, il settore del packaging ha riscontrato un grande cambiamento al punto da trasformarsi in strumento capace di contribuire al salvataggio di vite umane.

Mantenendo le caratteristiche di strumento atto a proteggere, veicolare, attrarre, differenziare e trasportare il prodotto, il packaging proprio grazie alla grafica applicata sulle singole confezioni, al contributo di infografiche ed alle progettualità ascrivibili al mondo dell’iteraction design, ha contribuito ad aiutare e rassicurare consumatori e consumatrici, in un momento di grande spaesamento e paure. Si è privilegiata la riduzione dei contatti col prodotto, anche nel rispetto dei molteplici protocolli sanitari, garantita da qr, etichette elettroniche e strumenti destinati alla tracciabilità e trasparenza circa la filiera produttiva.

La progettazione grafica, in sinergia con altri ambiti disciplinari, hanno permesso il manifestarsi di corposi benefici volti ad un aumento della qualità della vita. Inviti come quelli di tutelare la propria ed altrui salute, mantenere le distanze ed ottenere informazioni evitando contatti, hanno reso il prodotto packaging uno strumento indispensabile – sia all’interno di realtà ospedaliere, produttive o destinate ad un pubblico b2c – per contribuire al benessere delle persone.

Da strumento effimero, il packaging si è manifestato elemento indispensabile nel veicolare informazioni nel contribuire alla tutela della persona.

A seguito di ciò, l’azienda Labanti e Nanni si è dimostrata ancora più sensibile ed attenta ai propri dipendenti, arrivando nell’anno 2021 ad attivare azioni a sostegno del benessere in azienda, in collaborazione con la professionista Cristina Condello, attività ancora oggi in corso all’interno della realtà produttiva. Inoltre, vi sono stati importanti investimenti per l’acquisto di macchinari speciali, che racconteremo nel dettaglio in una sezione dedicata, a testimonianza di una sempre e maggiore cura circa la differenziazione nei confronti dei competitors.

L’anno 2022 ha visto inoltre la ripresa di rapporti di consulenza e comunicazione con realtà professionali come Emineo e Fabiana Ielacqua – épicées, che avevano già avuto modo di seguire l’azienda in passato.

Tra le azioni ricordiamo anche l’interesse di Labanti e Nanni nell’operare nel settore educational design, che ha visto un’importante dialogo con Alma Mater Studiorum Università di Bologna circa il progetto Clever Packaging, rivolto agli studenti del corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale. In continuità, proprio da fine novembre a dicembre 2022, l’azienda ha aperto le porte a Claudia, Greta, Aya e Adriano student* dell’Istituto Fantini di Vergato per un percorso di PCTO – Percorsi per le Competenze trasversali e l’Orientamento -che si svolgerà sia in presenza che a distanza.

Proprio a seguito del primo giorno in azienda, questo il commento di Claudia, studentessa alla sua prima volta presso un’azienda di cartotecnica e packaging:

“abbiamo iniziato a fare le interviste ai responsabili dei reparti all’interno dell’azienda ed è stato fantastico aver scoperto come Labanti e Nanni sia nata, cresciuta e soprattutto come va avanti negli anni. Dialogare con le diverse figure mi ha fatto scoprire l’importanza del ruolo delle persone e che bellissimi rapporti si siano creati all’interno dell’azienda. Finito tutto, con molto dispiacere abbiamo dovuto salutare il personale che ci ha accolto con un benvenuto mai visto”.

Segue Adriano:

“la prima impressione che emerge addentrandosi all’interno dell’azienda è quella di essere in un ambiente ordinato, professionale e ben gestito. Pur essendo un lavoro ripetitivo i dipendenti lavorano con grande professionalità e col sorriso sul volto. Questo è molto bello!”

Con poche condivisioni, ma con tante azioni avvenute dietro le quinte, abbiamo approfittato di questo spazio per riassumere come abbiamo deciso di rispondere, in questi anni, ad uno dei momenti più ostici a livello globale.

Ringraziandovi per la vostra attenzione, vi diamo appuntamento a prossimo racconto.

Labanti e Nanni

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Conclusion of the Clever Packaging Contest: here are the winners

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In occasione della conclusione del progetto “Clever packging”, l’azienda Labanti e Nanni ospiterà presso il suo stabilimento, tutti i protagonisti che hanno avuto l’opportunità di farne parte.

L’idea, nata con l’obiettivo di unire il mondo delle istituzioni a quello della cultura tecnica e progettuale, ha coinvolto professori, professionisti e gli studenti universitari di Alma Mater Studiorum Università di Bologna, iscritti al secondo anno del Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale. Oltre 100 studenti hanno progettato per Labanti e Nanni, sotto la guida dei Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda. Divisi autonomamente in gruppi di lavoro, i giovani progettisti hanno sperimentato la progettazione in team work finalizzata al soddisfacimento di esigenze reali emerse all’interno della realtà industriale Labanti e Nanni, fortemente radicata nella packaging valley.

Tra i numerosi progetti presentati, l’azienda ha individuato tre gruppi finalisti, rappresentati dagli studenti Gualandi, Albazzi, e Castelli.

Il 9 maggio, giorno della conclusione del progetto, verrà comunicato il gruppo vincitore. Segue il materiale comunicativo con il programma della giornata.

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(Italiano) Da imprenditore dell’anno alla collaborazione UniBo: un 2019 pieno di vittorie

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Il 2019 è iniziato con grandi risultati per l’azienda Labanti e Nanni. Se da un lato il passaggio dal 2018 al nuovo anno si conclude con la vittoria degli Oscar della stampa, il mese di Gennaio conferma la partenrship instaurata con UniBo – Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale, che vedrà proprio alla fine del mese, la raccolta dei semi  piantati da luglio a dicembre, frutto di un dialogo costante, seguito da lezioni in aula e incontri in azienda. Protagonisti gli studenti del CdL – Corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale, i loro insegnanti e i referenti aziendali.

Ma facciamo un passo indietro, partendo dagli Oscar della Stampa.

Antonio Bonacini è stato nominato imprenditore dell’anno il 30 novembre scorso, in occasione della XXVII edizione degli Oscar della Stampa, che si sono celebrati nella prestigiosa cornice della Sala delle Polene del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano. L’Oscar è un riconoscimento assegnato alle aziende dell’industria grafica che nel corso dell’anno si sono distinte per la qualità del loro lavoro in un particolare ambito.

A designare i vincitori in questa edizione una giuria composta da nove membri: Enrico Barboglio, ceo di Stratego Group; Renzo Callegari, consulente per le produzioni presso Cheil Italy; Valentina Carnevali, chief marketing manager di Stratego Group e segretario generale di Dma Italia; Fausto Ceolini, consulente per aziende per l’Industria 4.0; Luca Fiammenghi, docente di Tecniche grafiche avanzate al Politecnico di Milano; Stefano Lavorini, direttore della rivista ItaliaImballaggio; Franco Martinetti, art director; Giuseppe Peccati, fondatore di Asso Prod e collaboratore di Event management; Marco Sachet, direttore dell’Istituto Italiano Imballaggio.

L’azienda ha ospitato l’assemblea nazionale di GIFASP

Qualche giorno prima si è svolto anche un altro importante evento che ha caratterizzato l’ultima parte del 2018 di Labanti e Nanni. Il 13 novembre l’azienda ha avuto infatti il piacere e l’onore di ospitare l’Assemblea d’Autunno di GIFASP, il Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli (gruppo di specializzazione all’interno di Assografici). I numerosi soci di GIFASP, riuniti all’hotel Amatì Design di Zola Predosa, nella mattinata hanno ricevuto l’indirizzo di saluto del presidente Bonacini, e hanno poi potuto trasferirsi in pullman alla vicina sede dell’industria grafica, dove hanno potuto svolgere una visita guidata agli impianti.

Clever packaging con Unibo

Labanti e Nanni ha instaurato, grazie alla collaborazione dei docenti universitari, Prof.ssa Fabiana Ielacqua e Prof. Francesco Rioda, un dialogo virtuoso con l’Università di Bologna, con l’obiettivo di raccogliere nuovi concept legati alla progettazione di packaging innovativi. Al termine della collaborazione l’azienda offrirà allo studente che si distinguerà per merito, uno stage retribuito con il desiderio di una crescita reciproca, fungendo da ponte tra università e il mondo del lavoro.

Il 25 gennaio, mediante la presentazione dei progetti definitivi da parte degli studenti in sede di esame, si svolgerà la conclusione di questa felice collaborazione; seguirà il “gran finale” che avrà luogo al Cosmoprof, presso lo stand aziendale.

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Field research

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100 studenti, divisi in in team di progetto, stanno partecipando al progetto Clever packaging ideato da Labanti e Nanni in collaborazione con Università di Bologna.  Attraverso un mini reportage fotografico documentiamo un piccolo gruppo di alcuni studenti rappresentanti dei team di lavoro, presenti all’interno dello stabile produttivo.

Un referente per gruppo, i docenti del corso di laurea in Design del prodotto industriale e alcuni responsabili e tecnici Labanti e Nanni, hanno avuto la possibilità di confrontarsi da vicino, tra i macchinari per il confezionamento, i materiali e i tanti anni di esperienza. Domande, curiosità e aneddoti sono emergersi in breve tempo, generando un clima positivo animato dalla curiosità e dalla passione per il settore della cartotecnica e delle macchine automatiche. Ricordiamo che il 26 ottobre, un tecnico Labanti e Nanni sarà ospite presso la facoltà di ingegneria con l’obiettivo di rispondere ad ulteriori quesiti dei 100 studenti che saranno chiamati a presentare le prime proposte di packaging innovativo a fine novembre.

Restate in contatto perché i nostri aggiornamenti continuano.

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“Clever Packaging” by Labanti e Nanni

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Il packaging può essere intelligente.

Qualche giorno fa è partito il progetto Clever packaging by Labanti e Nanni in collaborazione con UniBo, Università di Bologna e il Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale, presente all’interno del Dipartimento di Ingegneria e Architettura.

Questa idea, nata da un dialogo con l’azienda e i Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda,  –professionisti e docenti che seguiranno gli studenti del corso di laurea – è emersa nel mese di maggio. A fine settembre, mediante la somministrazione di tre brief agli studenti, è iniziato a tutti gli effetti il progetti educativo. Il lavoro è legato all’area progettuale del Packaging Design & Design Communication.

Il packaging design – progettazione per l’imballaggio e il confezionamento – tiene conto del processo produttivo, dell’industrializzazione e dell’estetica del prodotto e ha attinenza diretta con il mondo del graphic design. Senza comunicazione non esiste confezione e senza confezione è impossibile comunicare il concetto di packaging. Grafica, fotografia ed illustrazione sono solo alcuni componenti che concorrono nella creazione e nella comunicazione di un buon packaging; seguono la composizione, la ricerca dei materiali, la facilità d’uso e ed eventualmente di riutilizzo della confezione.

Il packaging design deve tenere conto dei seguenti ambiti:

. la funzionalità, in certi casi assolutamente estrema;

. la capacità di creare e riportare ad una identità di marca o ad un brand;

. la possibilità di connotare la confezione, tramite il design e gli elementi grafici utilizzati, con un

particolare stile, ovvero con un peculiare rimando metaforico;

. la tutela dell’ambiente attraverso una ricerca di materiali innovativi ed ecologici, o attraverso il

riuso di materiali e prodotti già esistenti.

Questo settore è in continua e auspicabile espansione. Se da un lato il packaging è fondamentale per la protezione di un prodotto, dall’altro deve essere facilmente riciclabile. Altra richiesta paradossale è la riduzione della quantità del packaging, seguita da un continuo sviluppo delle macchine utensili nelle catene di montaggio dell’industria del confezionamento, caratteristica che conferisce alla Regione Emilia Romagna l’etichetta di packaging valley, con continui incrementi di capitali e posti lavoro. Diversi studi di antropologia culturale mostrano un futuro – in molti casi già presente – fatto di migrazioni a causa dell’inquinamento ambientale. Il progetto strutturato con la realtà industriale Labanti e Nanni e l’Università di Bologna, ha l’obiettivo di sensibilizzare le menti e i cuori attraverso la comunicazione e il design.

Se hai una coscienza debole, come puoi produrre un pensiero forte?

Citando con questa frase in noto graphic designer Stephan Sagmeister, la realtà Labanti e Nanni, il consulente Nicola Cassoli e i Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda, hanno ideato questo format educativo con l’esigenza di sensibilizzare clienti e consumatori sull’impatto ambientale che vede protagonisti imballaggi e confezioni. Labanti e Nanni, è una realtà industriale presente all’interno della packaging valley da oltre 60 anni, periodo che le ha permesso di vedere la trasformazione di questo settore e di conoscerne e diffonderne la sua cultura. Attenta al rispetto dell’ambiente, è la prima realtà italiana ad offrire prodotti con certificazione eco-print ed è anche la prima realtà italiana che vuole coinvolgere il mondo accademico in sostegno alla cultura del packaging.

La realtà industriale aprirà le porte dell’azienda ai giovani corsisti col fine di aiutarli a scoprire gli step produttivi, le aree di progettazione e realizzazione. Il progetto avrà un primo termine a fine gennaio, con la presentazione finale dei nuovi pack realizzati dagli studenti e la conclusione si terrà a marzo, in occasione dell’evento Cosmoprof, momento nel quale verranno messi in mostra i prodotti realizzati e verrà nominato il gruppo vincitore.

Buona progettazione a tutti!

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