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(Italiano) P di partnership: Labanti e Nanni e Fabiana Ielacqua di épicées design studio

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Design Management, Human and Education Design & Visual Studies.

Labanti e Nanni sta attuando azioni concrete in connessione ad Agenda 2030 Onu, documento che mira a garantire il benessere di tutte le persone, lo sviluppo economico, la protezione dell’ambiente, affrontando aspetti come la pace, lo Stato di diritto e il buongoverno, essenziali per la promozione dello sviluppo sostenibile. L’attuazione dell’Agenda, anche mediante partenariati viene sancito come quinto principio.

In linea col percorso sulle 5P dello Sviluppo Sostenibile ed in approfondimento della P di Partnership, condividiamo il dialogo con la professionista Fabiana Ielacqua, designer e docente, fondatrice di épicées design studio.

Già nel 2017 iniziò la sua partnership con l’azienda Labanti e Nanni, nel ruolo di Coordinatrice dell’ambito marketing e comunicazione social. Questa attività si fermò a seguito della pandemia per trovare una nuova attivazione nell’anno 2022; una collaborazione fruttuosa che si è evoluta anche grazie alle sinergie instauratesi con altre realtà, come la società di consulenza Emineo, con la quale la designer sta portando avanti un progetto molto più ampio rispetto al passato, consistente, per quanto concerne il suo contributo, in maggiori azioni di design strategico e design management.

Proviamo a scendere nel dettaglio, quindi chiediamo a Fabiana Ielacqua di presentarsi, raccontandoci anche del suo percorso professionale.

Sono una designer di relazioni, non progetto oggetti. Nello specifico lavoro in termini di design strategico e design management. In concreto mi trovo ad agire da connettore ed in coordinamento di team – spesso di comunicazione – coinvolti nelle varie progettualità. Traduco bisogni e desiderata con una visione design oriented ed un approccio human-centered. Il mio obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita all’interno delle comunità, favorendo la coesione sociale. Questo tipo di lavoro l’ho modellato sulla base dei miei interessi ed attitudini e trova spazio sia nell’ambito dei Visual & Graphic Studies, sia in quello dell’Education Design e del settore cultura”.

Nel 2013 fonda épicées design studio, studio di progettazione le cui fonti di ispirazione sono state le figure nazionali ed internazionali del mondo del design, la filosofia buddista e la pedagogia della « creazione di valore » di Tsunesaburo Makiguchi. Predilige una progettazione inclusiva, che si occupa di etica e tematiche sociali, legate anche al settore moda.

Collaborazione, crescita, valorizzazione della persona, del patrimonio umano e di archivio sono i suoi obiettivi per questa rinnovata collaborazione con la realtà Labanti e Nanni. Sottolinea inoltre l’importanza di una gestione design oriented della Packaging Valley, come nuovo approccio per valorizzare il territorio e le sue eccellenze.

Le chiediamo quali siano i valori che la accomunano all’azienda Labanti e Nanni e con eleganza risponde: rispetto, onestà, umanità, umiltà e chiarezza. Prosegue raccontandoci che il suo rapporto con l’azienda si è sempre dimostrato fluido, con manifestazioni di estrema fiducia, sin dall’anno 2017, periodo di inizio della prima collaborazione. Sottolinea inoltre la grande concretezza e professionalità delle figure presenti nel board aziendale, capaci di tradurre ogni concept e vision proposta in azioni concrete di fattibilità, con pianificazioni di budget ed applicazioni di risorse umane che hanno permesso un reale sviluppo del settore comunicazione e della formazione all’interno dell’azienda.

Oggi, anche grazie alla stretta collaborazione con Emineo, si trova a progettare in affiancamento a figure sempre più presenti ed attive, capaci di accogliere stimoli culturali dal mondo del design, che non siano solo di natura estetica. Ringrazia della presenza della Dottoressa Katiuscia Valtolina, professionista alla quale riconosce una grande preparazione, oltre che una rara umanità. Condivide inoltre che proprio con la realtà Emineo, di cui la Dottoressa Valtolina è founder assieme al Dott. Nicola Cassoli, stanno pensando a delle soluzioni che possano contribuire a rendere il settore del packaging design maggiormente rispondente alle direttive di Agenda2030 ed al perseguimento dei 17 obiettivi e delle 5P. Queste progettualità prevedono il coinvolgimento di realtà di archivio, centri di documentazione, realtà museali ed enti di formazione, dalle Scuole Secondarie di Secondo grado, alle Accademie ed Università che saranno chiamate ad affiancare Labanti e Nanni nell’anno del suo settantesimo compleanno e – si augura – anche in quelli futuri.

Felici di aver dato valore a queste relazioni e professionalità, vi diamo appuntamento al prossimo articolo,

Labanti e Nanni

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(Italiano) Adecco e Labanti e Nanni, step 2

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Una storia lunga tre storie.

Il successo delle assunzioni in Labanti e Nanni, attivate grazie alla collaborazione con Adecco, sono state possibili anche e soprattutto mediante la collaborazione delle seguenti figure aziendali: Davide FedericoCoordinatore di progetto, Matteo ScanaviniResponsabile e formatore qualitàCiro Brillante, RSPP Responsabile formazione sicurezzaAlfredo LopezResponsabile reparto cartotecnica su macchine e prodotti.

Abbiamo avuto la possibilità di dialogare direttamente con alcuni di loro con l’obiettivo di capire quali siano stati i punti di forza di questa partnership win win. Il primo scambio è avvenuto con Davide Federico, figura che ha organizzato l’intera iniziativa, oltre ad essersi occupato  della formazione trasversale, collegata alle politiche aziendali, Lean 5S,  progetto benessere ed altre azioni che la realtà Labanti e Nanni ha attivato dall’anno 2021 a seguire.

Dal Coordinatore di progetto emerge che potenzialmente, su 10 candidati, avanza a livello professionale chi possiede le seguenti caratteristiche: proattività, capacità di lavoro di squadra, propensione al cambiamento, umiltà e molta curiosità. A seguire apre una parentesi anche sulle figure che hanno la possibilità di entrare in azienda con fini formativi, come stagisti e stagiste, interessati a “compiti di realtà” e sperimentazione sul campo. Ritiene che tali risorse umane sarebbero utili in molteplici aree aziendali e puntualizza quanto sia doveroso dare un contributo ed un aiuto, anche di tipo “sociale”, ai giovani studenti e studentesse che stanno ancora formandosi all’interno di Istituti Secondari di Secondo grado, Università ed Accademie.

Sottolinea inoltre di non essere un formatore ma, essendosi spesso trovato a dover formare persone, ha imparato che il momento formativo deve essere coinvolgente e dinamico per ogni figura coinvolta, ritenendo importate l’interazione con i partecipanti. Dall’esperienza con Adecco condivide di aver  sviluppato una maggiore consapevolezza: “le persone, se formate nel modo corretto apprezzano, e si inseriscono molto meglio in azienda”.

Ciro Brillante ci racconta, in qualità di RSPP, del suo contributo formativo, avvenuto in occasione della selezione dei candidati selezionati da Adecco. Opportunità che ha permesso all’azienda, oltre ogni aspettativa, di avere quattro nuovi assunti.

“Mi sono occupato della formazione delle risorse in materia di sicurezza sul lavoro, con focus specifici sulle procedure di sicurezza, sui diritti ed i doveri del lavoratore, sul corretto utilizzo dei DPI e sulle misure da adottare in caso di emergenza. Un nuovo collaboratore dovrebbe sempre dimostrare di possedere doti quali la disponibilità, l’umiltà, l’entusiasmo e la propensione al lavoro di squadra”.

Con queste parole, Brillante sottolinea l’importanza delle soft skills, competenze  che a suo avviso risultano preziose e spendibili in maniera tangibile anche in un ambito trasversale, come quello della sicurezza.

Per Brillante inoltre, una risorsa che dispone di queste basi può acquisire conoscenze tecniche con grande facilità. Anche con lui si apre una finestra sull’argomento stagisti e condivide con noi che dalla sua esperienza, l’area aziendale che maggiormente potrebbe trarre giovamento dall’inserimento di queste figure sia quella della Cartotecnica, in particolare il reparto Piega-incolla ed il reparto Confezione. Gli chiediamo di approfondire e con grande disponibilità ci risponde: “Queste aree sono meno “specifiche” rispetto ad altre, in cui sono richieste particolari competenze tecniche pregresse. In Cartotecnica uno stagista può, in poco tempo, apprendere abilità e procedure di lavoro spendibili in molti ambiti, anche diversi tra loro”.

Nel medesimo reparto si  sono rivelate preziose le azioni formative di Alfredo LopezResponsabile reparto cartotecnica su macchine e prodotti, che si trova in linea con la visione di Brillante: “si può definire una risorsa, la persona che possiede voglia di lavorare e predisposizione nel fare gruppo. La tecnica, così come il grado di appartenenza, si possono costruire”.

Sottolinea inoltre che per passare dal reparto produttivo al reparto office, sia di fondamentale importanza la conoscenza globale della produzione svolta in azienda, al fine di avere professionisti e professioniste in grado di conoscere al meglio il settore del packaging design.

Emerge quindi un’azienda dinamica, dove si lavora in modalità interdisciplinare, valorizzando competenze e talenti, anche provenienti da settori diversi. Da molto tempo infatti l’ambito della formazione risulta di interesse per Labanti e Nanni, predisposizione che ha portato l’azienda ad attuare percorsi di formazione del personale, come la nota partnership con Accademia del Benessere o come le azioni a sostegno del settore cultura, nello specifico di stampo design oriented, attivate con la realtà Emineo e la designer e docente Fabiana Ielacqua, fondatrice dello studio Épicées, specializzato in azioni di Design Management, Education Design e Visual Communication.

In linea con quanto attuato pre e post pandemia, anche la collaborazione con Adecco rispecchia l’interesse finalizzato alla formazione delle persone ed alla valorizzazione dei talenti.

Sempre Lopez condivide un’ultima riflessione sull’importanza emersa dalla partnership formativa con la realtà Adecco: “gestire la formazione in modalità strutturata permette di poter conoscere meglio le persone, senza correre il rischio di giudicare in maniera tempestiva. Azione che genera maggiori sbagli”.

A tutti i formatori coinvolti chiediamo che rapporto hanno col settore della formazione ed emergono risposte sensibili, spesso connesse al benessere collettivo. Investire in ambito formativo è sempre una nobile causa per valorizzare le persone e vedere incrementare la produttività. Chi è felice, lavora meglio e produce di più!

“Ho avuto la fortuna di lavorare per una grande multinazionale che aveva un’Accademia di formazione propria, con docenti di altissimo livello e posso testimoniare che è un esperienza molto utile ai fini della professionalizzazione dei dipendenti. Sarebbe bello poter potenziare un’area Educational in Labanti e Nanni, proponendo azioni similari, adattate alle dimensioni aziendali.”

Davide FedericoCoordinatore di progetto

“Sono molto legato al mondo della formazione, azione che mi permette ogni volta di mettermi in gioco. Prima di approdare in Labanti e Nanni lavoravo all’interno di una società di consulenza per la quale mi occupavo proprio della formazione sul lavoro. Ritengo importante formare in maniera adeguata il personale aziendale a 360°. All’inizio del mio percorso l’errore che tendevo a commettere nelle vesti di docente era quello di essere generico nella trattazione. Ho imparato l’importanza della concretezza e dell’incisività, condividendo con le persone che ho la possibilità di seguire, esempi ed episodi sempre più tangibili ed efficaci, legati ad un settore ancora troppo spesso non considerato con la dovuta attenzione all’interno di aziende, enti e realtà di varie tipologie.”

Ciro Brillante, RSPP Responsabile formazione sicurezza

“Quando ho iniziato il mestiere di cartotecnico non veniva mai insegnato con veri e propri percorsi didattici, si imparava guardando e senza intralciare l’operatore. Questa metodologia ritengo che oggi, ma forse anche ieri, sia alquanto obsoleta. Penso sia indispensabile investire nella formazione e quindi nell’area Educational che la nostra azienda in un certo qual modo sta già attivando. Il lavoro di cartotecnica, così come quello di stampa, viene insegnato in pochissime scuole specializzate, che sempre di più stanno scomparendo. Trovare quindi un giovane con attitudini è un’azione che oggi – spesso – si attua cercando in altre aziende del nostro stesso settore. Ottimo dare spazio ad altri ambiti e nuove modalità formative, come la partnership con Adecco ci ha fatto scoprire”.

Alfredo LopezResponsabile reparto cartotecnica

Al prossimo articolo,

Labanti e Nanni

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Conclusion du concours d’emballage intelligent: voici les gagnants

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In occasione della conclusione del progetto « Clever packging », l’azienda Labanti e Nanni ospiterà presso il suo stabilimento, tutti i protagonisti che hanno avuto l’opportunità di farne parte.

L’idea, nata con l’obiettivo di unire il mondo delle istituzioni a quello della cultura tecnica e progettuale, ha coinvolto professori, professionisti e gli studenti universitari di Alma Mater Studiorum Università di Bologna, iscritti al secondo anno del Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale. Oltre 100 studenti hanno progettato per Labanti e Nanni, sotto la guida dei Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda. Divisi autonomamente in gruppi di lavoro, i giovani progettisti hanno sperimentato la progettazione in team work finalizzata al soddisfacimento di esigenze reali emerse all’interno della realtà industriale Labanti e Nanni, fortemente radicata nella packaging valley.

Tra i numerosi progetti presentati, l’azienda ha individuato tre gruppi finalisti, rappresentati dagli studenti Gualandi, Albazzi, e Castelli.

Il 9 maggio, giorno della conclusione del progetto, verrà comunicato il gruppo vincitore. Segue il materiale comunicativo con il programma della giornata.

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“Clever Packaging” by Labanti e Nanni

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Il packaging può essere intelligente.

Qualche giorno fa è partito il progetto Clever packaging by Labanti e Nanni in collaborazione con UniBo, Università di Bologna e il Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale, presente all’interno del Dipartimento di Ingegneria e Architettura.

Questa idea, nata da un dialogo con l’azienda e i Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda,  –professionisti e docenti che seguiranno gli studenti del corso di laurea – è emersa nel mese di maggio. A fine settembre, mediante la somministrazione di tre brief agli studenti, è iniziato a tutti gli effetti il progetti educativo. Il lavoro è legato all’area progettuale del Packaging Design & Design Communication.

Il packaging design – progettazione per l’imballaggio e il confezionamento – tiene conto del processo produttivo, dell’industrializzazione e dell’estetica del prodotto e ha attinenza diretta con il mondo del graphic design. Senza comunicazione non esiste confezione e senza confezione è impossibile comunicare il concetto di packaging. Grafica, fotografia ed illustrazione sono solo alcuni componenti che concorrono nella creazione e nella comunicazione di un buon packaging; seguono la composizione, la ricerca dei materiali, la facilità d’uso e ed eventualmente di riutilizzo della confezione.

Il packaging design deve tenere conto dei seguenti ambiti:

. la funzionalità, in certi casi assolutamente estrema;

. la capacità di creare e riportare ad una identità di marca o ad un brand;

. la possibilità di connotare la confezione, tramite il design e gli elementi grafici utilizzati, con un

particolare stile, ovvero con un peculiare rimando metaforico;

. la tutela dell’ambiente attraverso una ricerca di materiali innovativi ed ecologici, o attraverso il

riuso di materiali e prodotti già esistenti.

Questo settore è in continua e auspicabile espansione. Se da un lato il packaging è fondamentale per la protezione di un prodotto, dall’altro deve essere facilmente riciclabile. Altra richiesta paradossale è la riduzione della quantità del packaging, seguita da un continuo sviluppo delle macchine utensili nelle catene di montaggio dell’industria del confezionamento, caratteristica che conferisce alla Regione Emilia Romagna l’etichetta di packaging valley, con continui incrementi di capitali e posti lavoro. Diversi studi di antropologia culturale mostrano un futuro – in molti casi già presente – fatto di migrazioni a causa dell’inquinamento ambientale. Il progetto strutturato con la realtà industriale Labanti e Nanni e l’Università di Bologna, ha l’obiettivo di sensibilizzare le menti e i cuori attraverso la comunicazione e il design.

Se hai una coscienza debole, come puoi produrre un pensiero forte?

Citando con questa frase in noto graphic designer Stephan Sagmeister, la realtà Labanti e Nanni, il consulente Nicola Cassoli e i Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda, hanno ideato questo format educativo con l’esigenza di sensibilizzare clienti e consumatori sull’impatto ambientale che vede protagonisti imballaggi e confezioni. Labanti e Nanni, è una realtà industriale presente all’interno della packaging valley da oltre 60 anni, periodo che le ha permesso di vedere la trasformazione di questo settore e di conoscerne e diffonderne la sua cultura. Attenta al rispetto dell’ambiente, è la prima realtà italiana ad offrire prodotti con certificazione eco-print ed è anche la prima realtà italiana che vuole coinvolgere il mondo accademico in sostegno alla cultura del packaging.

La realtà industriale aprirà le porte dell’azienda ai giovani corsisti col fine di aiutarli a scoprire gli step produttivi, le aree di progettazione e realizzazione. Il progetto avrà un primo termine a fine gennaio, con la presentazione finale dei nuovi pack realizzati dagli studenti e la conclusione si terrà a marzo, in occasione dell’evento Cosmoprof, momento nel quale verranno messi in mostra i prodotti realizzati e verrà nominato il gruppo vincitore.

Buona progettazione a tutti!

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