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Labanti e Nanni Educational

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L’azienda apre le porte, dopo anni di pandemia, a tre studentesse ed uno studente dell’Istituto Fantini di Vergato – corso in Design della comunicazione visiva e pubblicitaria – per un percorso di PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, promossi dal MIUR – Ministero dell’Istruzione e del Merito. Rispetto a quanto di solito è accaduto nello stabilimento Labanti e Nanni, questa scelta è stata decisamente inusuale ed audace allo stesso tempo: la distanza degli stagisti dal luogo di produzione era sicuramente un punto di debolezza, così come ospitare un numero elevato di studenti dopo anni di blocco delle attività di stage e PCTO, poteva essere un altro elemento penalizzante.

Tuttavia l’azienda ha deciso di ripartire, senza limiti geografici, né numerici, sfidandosi in campo Educational, anche grazie al supporto di consulenti esterni, come la realtà Emineo e la referente PCTO dell’Istituto Fantini.

Il giovanissimo gruppo di lavoro ha avuto la possibilità di svolgere l’attività sia in presenza che da remoto, in linea con le modalità lavorative che realmente si applicano all’interno delle contemporanee aziende produttive e creative.

La richiesta che è stata fatta al gruppo di stagisti consisteva nel raccogliere ed analizzare differenti dati, al fine di conoscere meglio l’azienda, la sua relativa mission e vision, la produzione ed i collegamenti e le sinergie create e creabili con il territorio. A seguire era richiesta una produzione fotografica e video da utilizzare per storytelling statici e dinamici.

Mediante la stesura di un gantt sono stati previsti incontri iniziali da remoto tra gli stagisti ed i referenti aziendali che hanno illustrato al giovane team i reparti produttivi, le tipologie di prodotti realizzati, la filosofia aziendale e le persone che vi lavorano.

A seguire, sono seguiti incontri di condivisione del piano di lavoro per le settimane previste dall’attività di PCTO, al fine di rendere edotto il gruppo sugli output richiesti, ed in parallelo, dare la possibilità ad ogni persona in stage, di essere il più possibile autonoma ed allo stesso tempo propositiva, valorizzando iniziative, proposte, soluzioni.

Stagisti Labanti e Nanni

Cosa ha lasciato questa attività al gruppo studenti?

Adriano, Aya, Greta e Claudia si sono manifestati entusiasti della possibilità offerta da Labanti e Nanni e dall’Istituto Fantini, sia per quanto riguarda la conoscenza di una storica realtà produttiva operante nell’area packaging design, sia per l’opportunità di produrre materiale fotografico e video della business Company.

“La parte più bella è stata la visita in azienda. Ero molto motivata e per me questa esperienza è stata un inizio per tessere legami e conoscenze in ambito professionale. Peccato non essere potuti andare tutti i giorni in presenza”. Questa la voce di Claudia, alla quale fanno eco i restanti componenti del gruppo, appoggiando la sua esternazione. Interessante venire a conoscenza del fatto che nonostante le distanze, la preferenza per l’attività in presenza sia stata indicata da 4 stagisti su 4.

“Aver avuto la possibilità di progettare anche da casa è stato sicuramente comodo, ma siamo ancora – forse – troppo giovani per essere così ligi e sicuramente essere in presenza, almeno nel mio caso, mi avrebbe reso ancora più produttiva”. Questa la riflessione di Greta, studentessa che a fine esperienza si è resa conto di non aver sfruttato a pieno l’opportunità.

Adriano, a differenza, si è dimostrato soddisfatto delle produzioni che è riuscito a realizzare, nonostante fossero presenti alcuni problemi reali a livello di tecnologie e software; Aya, infine, si è rivista maggiormente nella restituzione di Greta, pur dimostrandosi molto felice dell’attività svolta presso la struttura.

Rifareste l’esperienza?

La risposta è si, chiaramente in presenza. A livello unanime, questo il messaggio che arriva ai referenti dell’Area Educational dell’azienda. Gli stagisti proseguono la restituzione aggiungendo che nel loro immaginario, tutte le attività da remoto hanno una forte associazione con il periodo di dad vissuto dal 2020 a seguire, pertanto l’essere in presenza, anche in attività come quella di PCTO, assume un valore ancora più importante. Oltre che rivitalizzante.

Come azienda questo è sicuramente un aspetto sul quale riflettere ed al quale destinare maggior progettualità al fine di offrire opportunità sempre più stimolanti ed utili a futuri e future stagiste, in linea con le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente, oltre che con quelle di cittadinanza, stabilite dal MIUR e MUR.

Grazie per la vostra attenzione, al prossimo articolo!

Labanti e Nanni

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“Clever Packaging” by Labanti e Nanni

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Il packaging può essere intelligente.

Qualche giorno fa è partito il progetto Clever packaging by Labanti e Nanni in collaborazione con UniBo, Università di Bologna e il Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale, presente all’interno del Dipartimento di Ingegneria e Architettura.

Questa idea, nata da un dialogo con l’azienda e i Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda,  –professionisti e docenti che seguiranno gli studenti del corso di laurea – è emersa nel mese di maggio. A fine settembre, mediante la somministrazione di tre brief agli studenti, è iniziato a tutti gli effetti il progetti educativo. Il lavoro è legato all’area progettuale del Packaging Design & Design Communication.

Il packaging design – progettazione per l’imballaggio e il confezionamento – tiene conto del processo produttivo, dell’industrializzazione e dell’estetica del prodotto e ha attinenza diretta con il mondo del graphic design. Senza comunicazione non esiste confezione e senza confezione è impossibile comunicare il concetto di packaging. Grafica, fotografia ed illustrazione sono solo alcuni componenti che concorrono nella creazione e nella comunicazione di un buon packaging; seguono la composizione, la ricerca dei materiali, la facilità d’uso e ed eventualmente di riutilizzo della confezione.

Il packaging design deve tenere conto dei seguenti ambiti:

. la funzionalità, in certi casi assolutamente estrema;

. la capacità di creare e riportare ad una identità di marca o ad un brand;

. la possibilità di connotare la confezione, tramite il design e gli elementi grafici utilizzati, con un

particolare stile, ovvero con un peculiare rimando metaforico;

. la tutela dell’ambiente attraverso una ricerca di materiali innovativi ed ecologici, o attraverso il

riuso di materiali e prodotti già esistenti.

Questo settore è in continua e auspicabile espansione. Se da un lato il packaging è fondamentale per la protezione di un prodotto, dall’altro deve essere facilmente riciclabile. Altra richiesta paradossale è la riduzione della quantità del packaging, seguita da un continuo sviluppo delle macchine utensili nelle catene di montaggio dell’industria del confezionamento, caratteristica che conferisce alla Regione Emilia Romagna l’etichetta di packaging valley, con continui incrementi di capitali e posti lavoro. Diversi studi di antropologia culturale mostrano un futuro – in molti casi già presente – fatto di migrazioni a causa dell’inquinamento ambientale. Il progetto strutturato con la realtà industriale Labanti e Nanni e l’Università di Bologna, ha l’obiettivo di sensibilizzare le menti e i cuori attraverso la comunicazione e il design.

Se hai una coscienza debole, come puoi produrre un pensiero forte?

Citando con questa frase in noto graphic designer Stephan Sagmeister, la realtà Labanti e Nanni, il consulente Nicola Cassoli e i Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda, hanno ideato questo format educativo con l’esigenza di sensibilizzare clienti e consumatori sull’impatto ambientale che vede protagonisti imballaggi e confezioni. Labanti e Nanni, è una realtà industriale presente all’interno della packaging valley da oltre 60 anni, periodo che le ha permesso di vedere la trasformazione di questo settore e di conoscerne e diffonderne la sua cultura. Attenta al rispetto dell’ambiente, è la prima realtà italiana ad offrire prodotti con certificazione eco-print ed è anche la prima realtà italiana che vuole coinvolgere il mondo accademico in sostegno alla cultura del packaging.

La realtà industriale aprirà le porte dell’azienda ai giovani corsisti col fine di aiutarli a scoprire gli step produttivi, le aree di progettazione e realizzazione. Il progetto avrà un primo termine a fine gennaio, con la presentazione finale dei nuovi pack realizzati dagli studenti e la conclusione si terrà a marzo, in occasione dell’evento Cosmoprof, momento nel quale verranno messi in mostra i prodotti realizzati e verrà nominato il gruppo vincitore.

Buona progettazione a tutti!

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