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In partenza il primo tirocinio in collaborazione con UniBO

A seguito di « Clever packaging », il progetto educativo che ha permesso all’azienda Labanti e Nanni di dialogare e progettare con circa 100 studenti del Corso di Laurea in Design del Prodotto industrialeUniBO, si sono sviluppate numerose attività virtuose. Il progetto ha preso il via a settembre 2018 e si è concluso a gennaio 2019 con la realizzazione di packaging innovativi ed ecologici. Nel marzo 2019 c’è stata la presentazione di alcuni progetti realizzati dagli studenti presso la nota fiera di settore Cosmoprof e a seguire, è stata organizzata una giornata di premiazione in azienda, nel mese di maggio 2019.

L’azienda Labanti e Nanni ha dato la possibilità di svolgere un percorso di tirocinio retribuito ad uno degli studenti facenti parte del gruppo vincitore del contest: il gruppo Flexura. In autonomia, il gruppo decise che a ricoprire quel posto sarebbe stata Alice Ballardini, studentessa che tra pochi mesi inizierà il percorso professionalizzante all’interno delle mura aziendali Labanti e Nanni.

Chi è Alice? Le abbiamo posto qualche domanda e da questo dialogo è emerso un fresco punto di vista sul mondo progettuale e della cartotecnica.

Chi è Alice?

Sono una ragazzi di 21 anni che studia Design del Prodotto Industriale a Bologna. Prima di essere una studentessa sono una persona attiva, alla quale piace approfondire e concretizzare gli studi nella propria quotidianità. Il mondo del packaging mi affascina da tempo, soprattutto nella misura in cui credo possa essere di concreto aiuto alla causa ambientale. Lo scorso anno ho vinto insieme ai miei compagni di gruppo il contest “Clever packaging” di Labanti e Nanni, seguito da un’offerta di stage che poi, con mio entusiasmo e gratitudine, è stato tramutato in un’esperienza di tirocinio curriculare.

Come sei venuta a conoscenza dell’azienda Labanti e Nanni e per quale motivo hai deciso di svolgere un tirocinio all’interno di questa realtà?

Ho conosciuto Labanti e Nanni poco più di un anno fa, durante il corso di “Laboratorio di comunicazione visiva” della Prof. Fabiana Ielacqua. Il brief assegnato dall’azienda per lo svolgimento del corso ha subito colto il mio interesse: un packaging ecologico per cofanetti regalo che sostituisse il termoformato solitamente presente al loro interno. L’azienda si è poi resa disponibile nell’aprire le porte a noi studenti, per ragionare insieme sui concept proposti da noi studenti e sulle possibilità tecniche di realizzazione. Questi momenti di confronto sono stati per me preziosi: le abili macchine dell’industria cartotecnica mi hanno affascinata e ho subito pensato che sarei stata entusiasta di intraprendere un’ulteriore esperienza con questa realtà. Ed è emersa la reale possibilità di svolgervi l’attività di tirocinio destinata agli studenti del terzo anno.

Cosa ti aspetti da questa esperienza?

Il mondo del packaging mi ha sempre attratta e l’idea di lavorare con una delle più esperte aziende del settore mi rende davvero entusiasta. Ho letto il programma del tirocinio inserito dall’azienda e sono impaziente di iniziare a dare il mio contributo, sperando di riscontrare le loro aspettative.

Cos’è per te il packaging e come sarà il pack del futuro?

Secondo il mio punto di vista fare packaging non significa solo imballare oggetti ma realizzare tutte le attività che permettono la fruizione dell’oggetto nel migliore dei modi, accompagnandolo dal momento della produzione fino al consumatore, proteggendolo e valorizzandolo. Per quanto riguarda il futuro, credo che il pack diventerà sempre più protagonista, come in parte si sta già verificando, anche a livello di comunicazione e singolarità del prodotto che contiene, in una veste ecologica e sensibile alla causa ambientale.

Università e azienda dialogano davvero tra loro? Quali azioni dovrebbero mettere in atto per garantire lo sviluppo dei giovani?

­­­Di questi tre anni di studio apprezzo la concretezza del corso di laurea che frequento. Molto spesso, infatti, siamo chiamati a progettare per aziende o enti che ci offrono elementi su cui lavorare e che ci seguono nel nostro percorso. Il corso di “Comunicazione visiva” della Prof. Ielacqua è, a mio avviso, un esempio di buona collaborazione tra università e azienda. Entrambi gli enti si sono infatti dedicati allo sviluppo di noi giovani progettisti, studiando nei dettagli la pianificazione del corso, con particolare attenzione al confronto con gli studenti. L’esperienza, infatti, è stata totalizzante e interamente positiva.

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