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“Clever Packaging” by Labanti e Nanni

Il packaging può essere intelligente.

Qualche giorno fa è partito il progetto Clever packaging by Labanti e Nanni in collaborazione con UniBo, Università di Bologna e il Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale, presente all’interno del Dipartimento di Ingegneria e Architettura.

Questa idea, nata da un dialogo con l’azienda e i Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda,  –professionisti e docenti che seguiranno gli studenti del corso di laurea – è emersa nel mese di maggio. A fine settembre, mediante la somministrazione di tre brief agli studenti, è iniziato a tutti gli effetti il progetti educativo. Il lavoro è legato all’area progettuale del Packaging Design & Design Communication.

Il packaging design – progettazione per l’imballaggio e il confezionamento – tiene conto del processo produttivo, dell’industrializzazione e dell’estetica del prodotto e ha attinenza diretta con il mondo del graphic design. Senza comunicazione non esiste confezione e senza confezione è impossibile comunicare il concetto di packaging. Grafica, fotografia ed illustrazione sono solo alcuni componenti che concorrono nella creazione e nella comunicazione di un buon packaging; seguono la composizione, la ricerca dei materiali, la facilità d’uso e ed eventualmente di riutilizzo della confezione.

Il packaging design deve tenere conto dei seguenti ambiti:

. la funzionalità, in certi casi assolutamente estrema;

. la capacità di creare e riportare ad una identità di marca o ad un brand;

. la possibilità di connotare la confezione, tramite il design e gli elementi grafici utilizzati, con un

particolare stile, ovvero con un peculiare rimando metaforico;

. la tutela dell’ambiente attraverso una ricerca di materiali innovativi ed ecologici, o attraverso il

riuso di materiali e prodotti già esistenti.

Questo settore è in continua e auspicabile espansione. Se da un lato il packaging è fondamentale per la protezione di un prodotto, dall’altro deve essere facilmente riciclabile. Altra richiesta paradossale è la riduzione della quantità del packaging, seguita da un continuo sviluppo delle macchine utensili nelle catene di montaggio dell’industria del confezionamento, caratteristica che conferisce alla Regione Emilia Romagna l’etichetta di packaging valley, con continui incrementi di capitali e posti lavoro. Diversi studi di antropologia culturale mostrano un futuro – in molti casi già presente – fatto di migrazioni a causa dell’inquinamento ambientale. Il progetto strutturato con la realtà industriale Labanti e Nanni e l’Università di Bologna, ha l’obiettivo di sensibilizzare le menti e i cuori attraverso la comunicazione e il design.

Se hai una coscienza debole, come puoi produrre un pensiero forte?

Citando con questa frase in noto graphic designer Stephan Sagmeister, la realtà Labanti e Nanni, il consulente Nicola Cassoli e i Professori Fabiana Ielacqua e Francesco Rioda, hanno ideato questo format educativo con l’esigenza di sensibilizzare clienti e consumatori sull’impatto ambientale che vede protagonisti imballaggi e confezioni. Labanti e Nanni, è una realtà industriale presente all’interno della packaging valley da oltre 60 anni, periodo che le ha permesso di vedere la trasformazione di questo settore e di conoscerne e diffonderne la sua cultura. Attenta al rispetto dell’ambiente, è la prima realtà italiana ad offrire prodotti con certificazione eco-print ed è anche la prima realtà italiana che vuole coinvolgere il mondo accademico in sostegno alla cultura del packaging.

La realtà industriale aprirà le porte dell’azienda ai giovani corsisti col fine di aiutarli a scoprire gli step produttivi, le aree di progettazione e realizzazione. Il progetto avrà un primo termine a fine gennaio, con la presentazione finale dei nuovi pack realizzati dagli studenti e la conclusione si terrà a marzo, in occasione dell’evento Cosmoprof, momento nel quale verranno messi in mostra i prodotti realizzati e verrà nominato il gruppo vincitore.

Buona progettazione a tutti!

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